Tutto parte da Londra, con la campagna Cities fit for cycling – Save our cyclists avviata dopo il grave incidente che coinvolge una giornalista del quotidiano inglese.

Il nome del progetto richiama l’alfabeto Morse di quel SOS, vale a dire Save Our Souls (o ancora Save our ship, Send out succour), utilizzato per lanciare appunto un messaggio, una richiesta di soccorso: Salva le nostre anime. Le tre lettere, sempre nel linguaggio Morse, sono “tre punti, tre linee, tre punti”. Eccoli, allora, i cliclisti urbani, che come puntini ogni giorno si muovono nelle città, vilipesi, fra pericoli, vessazioni, mancanza di percorsi adeguati e di rispetto.

Ma invece di piangersi addosso, si coordinano e si concentrano. Si arriva dunque all’appuntamento del prossimo 28 aprile in contemporanea a Londra e Roma: un grande giorno per dire che “It is time for that to change” – è tempo di cambiare – e che L’Italia cambia strada.

In Italia si muove attivamente #salvaiciclisti “movimento popolare e spontaneo indipendente da partiti e associazioni che chiede alla politica interventi mirati per aumentare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane sulle quali sono morti negli ultimi 10 anni 2.556 ciclisti” come si legge sul sito. Il gruppo su Fb conta oltre 17mila adesioni. C’è anche la pagina Fb. E anche su Twitter.

Un movimento che in poco tempo alza la voce – garbatamente, ma con decisione – per dire che, ebbene sì, è una questione di vita o di morte. Si comincia allora gli Otto punti del manifesto del Times per suggerire azioni concrete a favore della sicurezza del ciclista in città: “In meno di una settimana – si legge sempre sul sito del Movimento – gli 8 punti del manifesto del Times vengono convertiti in un disegno di legge sottoscritto da oltre 60 parlamentari di tutte le forze politiche (tranne la Lega) attualmente in fase di approvazione al Senato (la scheda del Ddl sul sito del Senato).

Oggi aderiscono a #salvaiciclisti – lanciato da un gruppo di blogger italiani – oltre 150 fra associazioni, società, personaggi del mondo dello spettacolo.

L’appuntamento è dunque il 28 aprile a Roma alle ore 15 in via dei Fori Imperiali. Perchè: “voglio liberarmi dal traffico, voglio smettere di essere ostaggio del prezzo della benzina, voglio sentirmi libero di vivere la città, voglio vedere la gioia dei miei figli mentre giocano in strada, voglio più spazio per vivere, voglio città a misura di bicicletta” come recita il manifesto dell’iniziativa.

 

Alessandro Ricci

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