Intasata circolazione viaria
con il movimento del tornio l’aria
accarezza tiepida i polpacci
via finalmente le scarpe coi lacci
Tag Archives: poesia
Festa del papà in bicicletta
Perdere allegramente le rotelle
qui è sintomo di evoluzione:
sostenuti da forti pedivelle
avanziamo lieti anche col fiatone
La casa del ciclista
È diversa la casa del ciclista
borse appese pronte sempre piene
caschetto e lucette bene in vista
si esce ingrassate le catene
La bellezza in bicicletta
Vie e viali in fila intasati
da motori e macchinoni truccati:
l’Italia isterica e tutta fretta
non è più bellezza in bicicletta
Bici senza frontiere e la festa con Borracce di poesia
Bici senza frontiere, questo il nome del raduno nazionale del movimento #salvaiciclisti tenutosi a Bologna l’8 e 9 febbraio 2014 scorsi. Borracce di poesia non ha potuto esserci per cause (davvero) di forza maggiore ma aveva spedito un paio di magliette e un po’ di rotolini con le sue rime dedicate alla bicicletta. Il tutto è stato letto, estratto a sorte, distribuito in occasione del Massa Senza Frontiere – Karaoke Fluo Party del 20 febbraio. Ecco un’immagine dei vincitori delle magliette Borracce di poesia! Grazie!
Sanremo 2014: Frankie Hi-Nrg “Pedala” con “Golden Hen” di Tenor Saw
Ok, Frankie Hi-Nrg è a Sanremo 2014 con il suo Pedala che nei fiati ricorda alla grande (più che ricorda) Golden Hen di Tenor Saw. Ok, ecco il brano di Tenor Saw.
E qui l’esibizione a Sanremo 2014 di Frankie Hi-Nrg dal sito di Rai News 24.
Ma alla fine sai che è? L’importante è che si Pedala!
Sanremo 2014, la canzone di Frankie Hi Nrg: Pedala
Frankie Hi-Nrg, al secolo Francesco Di Gesù, è a Sanremo 2014 con Pedala. Ecco il testo della canzone presentata:
Scriviam la nostra storia usando biciclette,
inseguendo la memoria su strade molto strette,
su per le salite senza avere una borraccia, giù
per le discese con il vento sulla faccia. Perché
la bicicletta non importa dove porti, è tutto un
equilibrio di periodi e di rapporti, è tutta una
questione di catene e di corone, di grasso che
lubrifica la vita alle persone. Come nella vita
c’è una ruota che gira, una ruota che spinge e
con quest’aria che tira se una ruota si fora la
caduta è sicura: una toppa ripara, una ferita si
cura. Non avere paura che sennò ti deconcentri,
devi far coincidere i pesi e i baricentri.
L’impegno di coppia per un singolo momento:
due le forze in gioco, un solo movimento.
Pedala – insegui la tua storia ovunque vada
Pedala – macina chilometri di strada
Pedala – l’hai voluta tu la bicicletta
Pedala – più in fretta
Pedala – più in fretta…
Se è libero il pignone lo sceglie la corona, che
attraverso una catena condiziona il moto del
sistema: monarchia meccanica che ha giurato
fede eterna alle leggi della fisica. Statica,
termodinamica, quasi democratica se quando si
ferma si va a ruota libera, o tirannica, con la fissa
dello scatto, senza i freni che difendon dall’impatto.
È mansione del pignone fare la rivoluzione,
portare il movimento in ogni direzione, in costante
acrobazia irradia l’energia dal centro fino alla
periferia. È solo una questione di rapporto tra
ingranaggi e tutto gira liscio fino a che non ti
scoraggi, che l’unico motore qui sei tu con il
fiatone a spingere in salita per la vita il carrozzone.
Pedala – insegui la tua storia ovunque vada
Pedala – macina chilometri di strada
Pedala – l’hai voluta tu la bicicletta
Pedala – più in fretta
Pedala – più in fretta…
Sai bene che la storia è ciclica, come la pazienza
è biblica e la peggior salita è una discesa ripida,
repentina, tutta tornanti, serpentina, peso
in avanti, giù dalla china. Come una valanga
controllata precipiti in picchiata, il paesaggio vola
dentro a una zoomata. Guardi dove vai, vai dove
vuoi, occhi aperti e sai come stai, fai come puoi.
Il traguardo arriva quando meno te lo aspetti:
è un parcheggio di bici appoggiate ai cavalletti,
bici abbandonate là, senza controparte, pronte
a ripartire se qualcuno parte. Pronte per andare
lontano, cambiando i rapporti, andandoci piano.
Pensa che una volta una bici fece piangere un
uomo: diventarono amici. Lei gli chiese perdono.
Pedala – insegui la tua storia ovunque vada
Pedala – macina chilometri di strada
Pedala – l’hai voluta tu la bicicletta
Pedala – più in fretta
Pedala – più in fretta…
(Pedala – di F. Di Gesù, C.Galbignani, L. Beccafichi)
Trasporti, Moretti, le Fs e le biciclette di Copenhagen
“Trasporti: Moretti, serve piano ciclabili da 2-3 miliardi”: questo il titolo del lancio Agi di ieri che ha animato il dibattito in rete da parte di chi si occupa di mobilità nuova da tempo, con passione e dedizione. Una buona notizia, a leggere l’appello rivolto al governo da parte dell’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti durante la presentazione del “Treno Verde”, iniziativa promossa con Legambiente.
Dice Moretti, secondo quanto riportato dall’Agi: serve “un robusto programma di investimenti” pari a 2-3 miliardi perchè, come si legge sempre nell’articolo di riferimento “l’Italia non può restare a guardare mentre tutta Europa potenzia la mobilità in bicicletta e si dota di piste ciclabili”.
Poi Moretti fa l’esempio madre di Copenhagen dove, dice: “Nel 2050 il 50% delle persone si sposterà in bicicletta”. Qui il lancio Agi.
Uh, il 50% nel 2050? Sembra sparata un po’ così. E infatti lo è. Basta mettere una cosa semplice semplice e veloce veloce su Google come “how many people cycle in Copenhagen” ed escono fuori ben altri dati.
Per esempio sul sito del ministero danese degli Affari esteri – in un articolo intitolato “Copenhageners love their bikes” – si legge che, già nel 2011 “il 50 per cento degli abitanti di Copenhagen si sposta in bici per raggiungere i posti di lavoro o studio”. Ed era, appunto, il 2011. Ci sono anche altri dati, come: “il 35 per cento delle persone che lavora a Copenhagen, incluse quelle che vivono in periferia o nelle vicinanze della città, raggiunge il posto di lavoro in bicicletta”.
Allargando il tema, facendosi del male… si dice ancora: “il 25 per cento delle famiglie con due figli ha una cargo bike utilizzata per portare i bambini”. O, ancora – e qui scatta la risata isterica: “il 63 per cento dei parlamentari danesi raggiunge il parlamento, in centro città, ogni giorno in bicicletta”. Qui il link alla pagina di riferimento.
Ma non finisce qui. Se nel 2011 erano già il 50 per cento, nel 2012 sono già il 52 per cento. E’ scritto sulla pagina del dipartimento del Traffico della città di Copenhagen, dati del Cykelsekretariatet – vale a dire l’ufficio biciclette.
Siamo nel 2012 e “il 52 per cento degli abitanti raggiunge il posto di lavoro o di studio in bici, ogni giorno, anche quando è fuori città”. Un altro dato – impressionante, diciamolo: “ci sono 650.000 biciclette a Copenhagen su circa 550.000 abitanti. E 125.000 macchine, il che vuol dire 5.2 biciclette per ogni macchina”. Sono i dati del Bicycle Account 2012 pubblicato nel maggio 2013. . Qui il link alla pagina di riferimento.
Poi ci sarebbe anche il documento “Good, better, best: The City of Copenhagen’s bicycle strategy 2011-2025” dove, per cominciare, si dice che “una città bicycle-friendly è un posto con più spazio, meno rumore, aria più pulita, cittadini più sani ed economia migliore”. Ma per oggi è troppo. Alla prossima.
Sicurezza stradale (in bici): consigli da New York
“La bicicletta non è solo una sana attività ricreativa, è un mezzo di trasporto ecologico, in particolare in città grandi e congestionate come New York”. Comincia così “The ultimate guide to bicycle safety” – vademecum realizzato da uno studio legale di New York appunto, con dati sull’utilizzo della bici nella Grande Mela e consigli pratici per pedalare in sicurezza.
“Tra il 2007 e il 2011 – si legge nella guida – i newyorkesi pendolari che usano la bici sono raddoppiati e si prevede che triplicheranno entro il 2017”. A New York ci sono 800 miglia di strade classificate come ciclabili (1.287,4752 chilometri, ad essere precisi).
La guida è divisa in capitoletti con indicazioni specifiche su dove e come si può pedalare e dove e come no (ad esempio, contromano), dà consigli sull’efficenza del mezzo e una buona parte è dedicata alla sicurezza dei bambini in bicicletta. C’è poi una sezione sui passaggi da seguire in caso di incidente: la guida è realizzata da uno studio legale, ricordiamo, che avrà anche un eventuale ritorno commerciale della cosa, ma l’iniziativa è senza dubbio lodevole.
Fra i “tips” per pedalare nel traffico si ricorda che le bici devono dare precedenza ai pedoni; che è consigliato “pedalare sul lato destro della carreggiata evitando di pedalare nel mezzo, anche se permesso”; e ancora, che è meglio “evitare di pedalare troppo vicino alle macchine parcheggiate” (le maledette portiere!). E ancora, si invitato i ciclisti urbani ad usare le luci e a rendersi visibili, ad indicare la svolta con il braccio, ad usare auricolari per il cellulare “ma solo ad un orecchio, così da prestare attenzione ai clacson, alle sirene, alle voci in strada”.
Una parte specifica è dedicata al casco, ricordando che il dipartimento dei trasporti della città di New York, dal 2007 ad oggi, ha distribuito gratuitamente più di 75.000 caschi per bici. Secondo le leggi locali il casco è obbligatorio per ciclisti sotto i 13 anni “sebbene se ne raccomandi l’uso a tutti, poichè il 74% dei decessi dei ciclisti è dovuto a lesioni alla testa e l’utilizzo del casco riduce il rischio di lesioni in un incidente dell’80 per cento”.
Rimane il fatto che le bici in strada, seppur rendendosi visibili e con un ciclista urbano super attento alla guida, rimangono spesso invisibili. Tradotto se non in maniera elegante, ma per capirci, un passaggio della guida recita così: “A causa della limitata visibilità delle biciclette, molti autisti se le tirano sotto senza nemmeno accorgersene”. Fra i consigli per segnalare la propria presenza, l’uso di un buon campanello o meglio ancora di un “horn”. Se pedalate a New York – per non dire qui da noi – in ogni caso, occhi aperti.
Qui il link per leggere la guida completa.
Bici Senza Frontiere a Bologna, il ciclo reportage di BicycleTv.it
Ecco il racconto in video di Bici senza Frontiere, raduno nazionale del movimento #salvaiciclisti tenutosi a Bologna l’8 e 9 febbraio 2014.
Questo è il #CicloReportage di BicycleTv.it per Bici Senza Frontiere 2014.